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Rendiconti dello Stato dal 1966 al 1978 (Riforma Curti)

Intro


Il Rendiconto generale dello Stato, composto dal conto del bilancio (Parte I) e dal conto generale del patrimonio dello Stato (Parte II), è redatto secondo i canoni definiti dal Regio Decreto 2440/1923 così come modificato dalla Legge 62/1964. Quest'ultima innovazione normativa (Legge Curti), introduce le seguenti importanti modifiche al sistema previgente:

  • l’istituzione della corrispondenza tra anno solare ed esercizio finanziario e conseguente armonizzazione della cadenza del bilancio dello Stato italiano con quella dei bilanci degli altri Paesi comunitari;
  • l’introduzione della classificazione economica (per titoli e categorie) e di quella funzionale (per sezioni) in luogo del criterio patrimoniale che distingueva le entrate e le spese in ordinarie e straordinarie;
  • l’accorpamento degli stati di previsione dell’entrata e della spesa dei vari Ministeri all’i nterno di un disegno di Legge unico.

Il bilancio è redatto secondo il criterio della competenza.

Il  conto del bilancio (Parte I) è articolato in volumi.

Il primo volume presenta, in genere, la decisione della Corte dei Conti. Fornisce, inoltre, una rappresentazione sintetica della gestione del bilancio per l'esercizio finanziario come segue:

  • previsioni iniziali e loro variazioni;
  • risultanze complessive;
  • analisi degli scostamenti (per le entrate e per le spese) tra le previsioni ed i consuntivi secondo la classificazione economica (per titoli e categorie) e quella funzionale (per sezioni);
  • risultato di gestione dei residui.

Presenta, tra gli allegati, ulteriori dettagli sugli accertamenti di entrata dell'anno finanziario e loro raffronto con le previsioni iniziali e sulle risultanze della spesa per Ministero (con evidenza degli scostamenti rispetto alle previsioni), ripartite tra spese correnti e in conto capitale secondo la classificazione funzionale.

Il secondo volume del conto del bilancio presenta i prospetti richiesti esplicitamente dalla Legge vale a dire:

  • il risultato generale della gestione del bilancio;
  • le variazioni apportate nel corso dell'esercizio ai singoli stati di previsione classificate in base alla natura dell'atto di autorizzazione e del capitolo.

Il secondo volume illustra inoltre, con dettaglio, le entrate e la quantificazione dei residui attivi nonché la loro variazione rispetto all'anno precedente, con separata indicazione delle somme rimaste da riscuotere e di quelle rimaste da versare. Le entrate sono articolate secondo la seguente struttura: titoli, categorie, rubriche, capitoli.

I successivi volumi del conto del bilancio riportano la rendicontazione della spesa per stato di previsione (Ministero), a partire dal confronto tra i valori previsti e quelli a consuntivo delle spese correnti, di quelle in conto capitale e di quelle sostenute per il rimborso dei prestiti. Il totale dei residui passivi alla fine dell'esercizio è diviso in somme rimaste da pagare sul conto della competenza e quelle da pagare sul conto dei residui. Le spese sono articolate secondo la seguente struttura: titoli, sezioni, rubriche, categorie, capitoli.

In allegato ai consuntivi degli stati di previsione della spesa sono riportati anche i conti consuntivi e i rendiconti patrimoniali delle Aziende autonome afferenti ai singoli Ministeri.

Il  conto del patrimonio (Parte II) è costituito da un volume unico che riporta, in primo luogo, i risultati generali della gestione patrimoniale con degli approfondimenti sugli aumenti e sulle diminuzioni della consistenza del patrimonio dello Stato. Vengono inoltre riportati gli elementi di concordanza con il conto del bilancio e la situazione del Tesoro.

E’ articolato in:

  • conti generali del patrimonio (relativi alle attività e passività del tesoro, alle attività disponibili e indisponibili, alle passività consolidate, redimibili, perpetue e diverse);
  • conto generale delle rendite e delle spese;
  • attività e passività dei Ministeri (e variazione rispetto all’esercizio precedente).

Infine, allegati al Rendiconto, vi sono i "conti speciali” per i fondi, gli istituti, i consorzi e tutti gli altri enti che hanno come finalità l'erogazione di servizi di competenza ministeriale , suddivisi per Ministero (secondo quanto previsto dall'art. 78 del  Regio Decreto 2440/1923).