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Ministero dell'Economia e delle Finanze
150° anniversario RGS
1869-2019: Ricorrono i 150 anni dalla istituzione della Ragioneria Generale dello Stato.
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Il Patto di stabilità Interno (PSI) nasce dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso specifici parametri, comuni a tutti, e condivisi a livello europeo in seno al Patto di stabilità e crescita e specificamente nel trattato di Maastricht (Indebitamento netto della Pubblica Amministrazione/P.I.L. inferiore al 3% e rapporto Debito pubblico delle AA.PP./P.I.L. convergente verso il 60%).
L'indebitamento netto della Pubblica Amministrazione (P.A.) costituisce, quindi, il parametro principale da controllare, ai fini del rispetto dei criteri di convergenza e la causa di formazione dello stock di debito.
L'indebitamento netto è definito come il saldo fra entrate e spese finali, al netto delle operazioni finanziarie (riscossione e concessioni crediti, partecipazioni e conferimenti, anticipazioni), desunte dal conto economico della P.A., preparato dall'ISTAT.
Un obiettivo primario delle regole fiscali che costituiscono il Patto di stabilità interno è proprio il controllo dell'indebitamento netto degli enti territoriali (regioni e enti locali).
Il Patto di stabilità e Crescita ha fissato dunque i confini in termini di programmazione, risultati e azioni di risanamento all'interno dei quali i Paesi membri possono muoversi autonomamente. Nel corso degli anni, ciascuno dei Paesi membri della UE ha implementato internamente il Patto di stabilità e Crescita seguendo criteri e regole proprie, in accordo con la normativa interna inerente la gestione delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
Dal 1999 ad oggi l'Italia ha formulato il proprio Patto di stabilità interno esprimendo gli obiettivi programmatici per gli enti territoriali ed i corrispondenti risultati ogni anno in modi differenti, alternando principalmente diverse configurazioni di saldi finanziari a misure sulla spesa per poi tornare agli stessi saldi.
La definizione delle regole del patto di stabilità interno avviene durante la predisposizione ed approvazione della manovra di finanza pubblica; momento in cui si analizzano le previsioni sull'andamento della finanza pubblica e si decide l'entità delle misure correttive da porre in atto per l'anno successivo e la tipologia delle stesse.
Il 19 luglio 2017 è stato firmato il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze concernente il monitoraggio e la certificazione del Patto di stabilità interno per il 2017 per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e di Bolzano, con l’esclusione Regione Sardegna, della Regione Siciliana e della Regione Valle d’Aosta (articolo 1, commi 460 e 461, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 ). I prospetti per il monitoraggio devono essere trasmessi - utilizzando il sistema web appositamente previsto per il Patto di stabilità interno nel sito http://pattostabilitainterno.tesoro.it/Patto - entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento. Il primo invio di informazioni è previsto entro un mese dalla pubblicazione sulla G.U. del decreto. La certificazione deve essere inviata entro il 31 marzo 2018. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo 2018 costituisce inadempimento al Patto di stabilità interno ai sensi dell’art. 1, comma 461, secondo periodo, della legge 24 dicembre 2012, n. 228,).