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Ministero dell'Economia e delle Finanze
150° anniversario RGS
1869-2019: Ricorrono i 150 anni dalla istituzione della Ragioneria Generale dello Stato.
Uffici Centrali di Bilancio presso i Ministeri
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Il Rendiconto generale dello Stato, composto dal conto del bilancio (Parte I) e dal conto generale del patrimonio dello Stato (Parte II), è redatto secondo i canoni definiti dal Regio Decreto 2440/1923, meglio noto come legge di contabilità generale dello Stato, e dal relativo regolamento di attuazione (Regio Decreto 827/1924).
La riforma (che prende il nome dell’allora Ministro delle finanze Alberto de’ Stefani), viene presentata dal Governo in seguito alla delega ricevuta dal Parlamento per “ordinare il sistema tributario allo scopo di semplificarlo, di adeguarlo alle necessità di bilancio e di meglio distribuire il carico delle imposte; per ridurre le funzioni dello Stato, per riorganizzare i pubblici uffici, renderne agili le funzioni e diminuire le spese” (legge n. 1601/1922 - cosidetta “dei pieni poteri”).
Si tratta di un’innovazione normativa di ampia portata, i cui riflessi vanno ben oltre la definizione di criteri per la programmazione finanziaria, tributaria e la tenuta dei conti, in quanto essa si accompagna ad una modifica di fatto dell’assetto della pubblica amministrazione italiana e della ridefinizione dei compiti attribuiti alla Ragioneria generale dello Stato.
In sintesi, le innovazioni maggiormente significative rispetto alla normativa precedente (legge 5026/1869 nota anche come “legge Cambray-Digny”) riguardano:
Il bilancio è redatto secondo il principio della competenza ed è composto da diversi stati di previsione, uno per l’entrata e gli altri relativi alla spesa dei singoli Ministeri, che formano oggetto di altrettanti disegni di legge.
Gli schemi degli stati di previsione della entrata e della spesa sono compilati a cura delle Ragionerie centrali che si occupano anche della predisposizione del rendiconto consuntivo, da trasmettersi al Ministro delle finanze per il tramite della Ragioneria generale dello Stato. Il Ministro delle finanze presenta al Parlamento il Rendiconto generale dell'esercizio scaduto il trenta giugno entro il mese di febbraio dell'anno successivo, corredato dalla relazione della Corte dei Conti che esprime il giudizio di parificazione.
L’articolazione del rendiconto generale segue uno schema sostanzialmente stabile nel lungo periodo indicato anche se vi sono state modifiche nelle classificazioni adottate per rappresentare le entrate e le spese.
Il conto del bilancio (Parte I) fornisce una rappresentazione schematizzata della gestione finanziaria evidenziando in particolare le entrate accertate e scadute durante l'anno finanziario, le spese impegnate, ordinate e liquidate nello stesso periodo di tempo, le riscossioni degli agenti, i versamenti nelle casse del Tesoro e i pagamenti effettuati. E’ articolato in volumi:
Il primo volume presenta, in genere, la deliberazione della Corte dei Conti. Fornisce, inoltre, una rappresentazione generale della gestione del bilancio per l'esercizio finanziario come segue:
I successivi volumi del conto del bilancio riportano la rendicontazione della spesa dello stato di previsione dell’entrata e degli stati di previsione della spesa (Ministeri). In particolare, per ogni Ministero è data evidenza delle seguenti informazioni:
In allegato ai consuntivi degli stati di previsione della spesa sono riportati anche i conti consuntivi e i rendiconti patrimoniali dei Fondi speciali e delle Aziende autonome afferenti ai singoli Ministeri.
Il conto generale del patrimonio dello Stato (Parte II) evidenzia il valore degl'immobili e i relativi stati di consistenza e il valore di tutti gli altri beni dello Stato (beni mobili, beni artistici, derrate, materiali militari, etc.) risultanti dagli inventari, nonchè l'importo dei crediti e dei debiti, all'inizio e al termine dell'esercizio finanziario, indicando, per ogni categoria di attività e di passività, le variazioni intervenute nell'esercizio e le cause relative. Vengono inoltre riportati gli elementi di concordanza con il conto del bilancio e la situazione del Tesoro.
E’ costituito da un volume unico articolato come segue:
Infine, allegati al Rendiconto, vi sono i "conti speciali” per i fondi, gli istituti, i consorzi e tutti gli altri enti che hanno come finalità l'erogazione di servizi di competenza ministeriale , suddivisi per Ministero (secondo quanto previsto dall'art. 78 del Regio Decreto 2440/1923).